domenica 1 agosto 2010

L'estate non esiste, è assenza di inverno.

Il mio mondo ha il seccante vizietto di esplodere all'improvviso, polverizzandosi, o sgretolandosi poco per volta, ma progressivamente ed inarrestabilmente.
Un giorno va tutto bene, poi tutte le particelle entropiche (il Kaos è possibilità di vita, il Kaos è buono, la stasi è cattiva) cominciano a decantare, io comincio ad annoiarmi, e il giorno dopo ciò che mi rimane tra le mani sono le ceneri di un organismo che ho costruito con tanta fatica eccetera. E lascio che il gatto ci pisci. E' un animaletto così simpatico.
Quindi, in fin dei conti, razionalizzando e riflettendoci con cognizione di causa, non è propriamente il mio mondo ad andare in pezzi, sono io. Certo, gli Altri (quegli stronzi figli di puttana) contribuiscono ampliamente, ma alla fine ci ritroviamo tutti a danzare controvoglia in un circolo vizioso per cui basta un niente per farmi incazzare (perchè la prendo tanto sul personale? perchè ogni minima mancanza dovrebbe far parte di un piano superiore approntato per il mio annientamento?), oppure mi incazzo senza nessun motivo ma solo presupponendo di avere motivo per fare l'incazzata e come è ovvio gli Altri poi si incazzano e ci incazziamo tutti e alla fine ognuno è solo sul cuor della terra trafitto da un raggio di luce ed è subito sera. Magari esagero. Magari sono solo io in un circolo vizioso, il che è plausibilissimo. O magari il mio ego è così enorme che io penso di essere in un circolo con la consapevolezza di esserci e gli altri no e invece magari anche gli altri sono consapeli eccetera ma io per via del mio ego non me ne rendo conto e loro non fanno mai niente per farmelo capire quindi, cazzo!, questo farebbe di noi davvero dei masochisti.
Quando entro nel tunnel Paranoia è la fine. Attraverso la terra e mi ritrovo a testa in giù in un mare di concatenazioni illogiche, e queste acque sono profonde, troppo profonde e io sono stanca e pesante per i vestiti inzuppati di acqua e lentamente sprofondo e mi lascio sommergere e mi manca il respiro e in un guizzo di flash verdastri vedo la mia infanzia che mi scorre davanti e soprattutto quella volta che mio fratello ha messo il sapone all'uscita del bagno e mia madre è quasi scivolata e lui ha detto con un sorriso "Volevo farti cadere così potevo abbracciarti" e io ho riso, tantissimo ho riso, ma non per la tenerezza della scena, per via del perverso sadismo del sangue del mio sangue. Ma ho il cuore puro.
Poi ci sono gli eventi, quelli che sembrano di una importanza capitale (ma totalmente a caso). Tipo Ferragosto. Ecco, quest'anno sono riuscita ad essere serena per la maggior parte delle festività comandate soddisfacendo tutti, me compresa (per il rotto della cuffia): Natale con i miei, Capodanno con gli amici (ed è stato fico per la prima volta), Pasqua con i miei, Pasquetta con una mia amica in un incantevole borgo medievale eccetera, Primo Maggio al parco, il venticinque (di che?) e/o il due giugno (festa della Repubblica?) non mi ricordo che ho fatto, probabilmente sono stata a casa a piangere sul fatto che sono una schizoide pazza antisociale che rovina sempre tutto e ha immensi sensi di colpa, però va bene così perchè poi a Luglio sono anche stata quei 7 giorni istituzionali al mare ad andare in bicicletta ed è stato bellissimo andare al mare e stare svegli fino a tardissimo a parlare di cose un po' profonde, un po a dire cazzate e ridere tantissimo. Sì, credo di aver bisogno della serenità che nasce dalla stabilità un po' banale. D'altronde ho avuto vent'anni per fare la tipetta alternativa che passa il suo tempo nella cripta ombreggiata che è la sua stanza a scrivere poesie ubriacandosi (cosa che faccio tutt'ora) e diosanto che noia questi clichè!
Quindi niente, dicevo di Ferragosto. Che tutti uscivano zitti zitti senza dirmi niente per andare ai loro merdosissimi falò e nessuno che mi abbia mai invitato a uno di questi maledetti epici falò con la vodka e le chitarre e le canzoni folk, cazzo! Che situazione imbarazzante. E il giorno dopo tutti a raccontarmi di queste fantastiche feste giubilanti scoppietanti di gioventù e i baci sotto i fuochi d'artificio e il sesso sulla spiaggia, e io lì "Che noia il sesso sulla spiaggia, visto e rivisto, poi la sabbia...". Atteggiamento. Semplicemente non avevo avuto le palle di chiamare qualcuno e accollarmi tanissimo, forse per paura di sentirmi dire, Ma no io sto con i miei amici non conosci nessuno ti sentiresti a disagio eccettera. "Tu invece? Che hai fatto?" "Che ne pensi del surriscaldamento della corrente del golfo?". E' chiaro che poi tutti ti guardano strano ("Oh, quella sta fuori, ma totalmente") e che, la prossima volta, ci pensano col cazzo a chiamarti. Quindi ecco, ferragosto mi mette un po' ansia.
Poi niente tutti hanno questa mania di partire, e io invece avrei tantissima voglia di parlare con tutti e dirgli che li amo che mi stanno simpaticissimi e li stimo e che alcuni mi mancano e vorrei tantissimo uscire come ai bei vecchi tempi (scorro la mia lista mentale di persone che hanno significato qualcosa nella mia vita e vedo che la maggior parte è stata lasciata indietro senza un valido motivo, o anche se c'era, un presunto valido motivo, ormai ha perso totalmente senso perchè cazzo, sei così tanto una bella persona interessante eccetera che ti perdono tutto, tutto ti perdono, anche se tu dovresti venirmi a chiedere scusa perchè non ti sei mai reso conto di quanto male mi hai fatto - lo vedi? perchè non riesci a fare mai niente di gratuito, cazzo sei incorreggibile) e bla bla bla, ma sono tutti in qualche altro posto a vivere la loro cazzo di vita, che ne so in qualche città europea a drogarsi, o in qualche mare cristallino bellissimo che sembra una piscina, o in giro con quegli amici che nonostante alti e bassi non si sono mai allontanati. Uff, ma dove cazzo dovete andare tutti quanti? Che dovete fare? Perchè vi agitate?
E mi viene da pensare a tutti i modi in cui potrei morire e a tutte le volte che l'ho scampata per un pelo, ed ormai sono noiosa, sempre li a controllare i miei segni vitali e le alterazioni e le analisi del sangue e l'ipocondria, lo so che sono pesante. E penso così tanto alla morte che ho paura della vita e preferisco stare qui seduta a scrivere questo sproloquio piuttosto che alzare la cornetta e chidervi di andare al mare tutti insieme. E penso soprattutto al mio funerale (sì, la mia vanagloria arriva a tanto) e vorrei chiedervi di venire tutti, tutti quanti, e portare i vostri amici e la famiglia e fare un gran baccano, e se non avete amici e famiglia prelevate pure dal mio conto (che al momento non ho, ma spero di avere per quel giorno) e pagate dei figuranti, che ne so qualcuno che impersoni gli angeli o, perchè no, anche Gesù e la Madonna (Dio no, mi sembrerebbe esagerato persino per me, poi metti che esiste sono cazzi) e tutti ad applaudire e a dire Brava Brava davanti all'ologramma della mia faccia che lentamente svanisce stangliandosi sull'azzurro del cielo spazzato via da una leggera brezza estiva, e tutti sarebbero contenti e sorriderebbero e si ricorderebbero del mio sorriso eccetera. Sono un mostro.
No, dai, stavo solo esagerando, lo sapete che è mia abitudine farlo, in realtà io vorrei solo riunirvi tutti quanti in una stanza e dirvi quanto vi amo, vi amo tutti, con poche esclusioni, mi piacciono i vostri difetti, adoro i vostri pregi, e cazzo cazzissimo, vi amo davvero, ma un po' vi odio perchè voi non mi amate quanto vi amo io e questo perchè il mio ego, evidentemente ,è così grande che non potrete mai amarmi come io vorrei essere amata e non potrete mai pienamente rendervi conto di quanto sia sublime questo assemblaggio di fascinose imperfezioni che rasenta asintoticamente la perfezione, e quindi Vaffaculo. Ma vi amo uguale eh, anche tu che ora stai leggendo e pensi che tutto questo non abbia il benchè inimo senso: IO. TI. AMO.

1 commento:

leana ha detto...

Non v'è soluzione, nè la si cerca, ci si inebria semplicemente della certezza di valer più di questo mondo infinito, poichè se ne è scontenti. Inebriati, vali più di questo mondo infinito!