venerdì 3 settembre 2010

considero una forma finemente evoluta di autoindulgenza continuare a credere di essere solo una persona molto sfortunata.

Una delle cose più brutte di Settembre, oltre al traffico di nuovo mortale in città e gli esami che si accavallano, è che devo affrontare la pesantezza del mio compleanno. Ho sempre odiato il mio compleanno. Si, ok, è solo una data convenzionale eccetera però ogni volta mi sento una merda a pensare che è ufficialmente passato un anno e tutti questi 365 giorni di totale indifferenza si aggregano ai precedenti 7300, insomma è una cosa che mi mette l'ansia, molta. Fortunatamente ho una straordinaria abilità nel fingere di non essere toccata da una serie di cose che invece mi toccano eccome, ma sorvoliamo per amor di quiete. Un'ulteriore fonte di estremo terrore è che ultimamente sto cominciando, cioè dovrei averlo fatto già tre anni fa, ma comincio ora, l'importante è farlo prima o po, no? Sto cominciando ad interrogarmi sul mio prossimo fututo e le prospettive sono tutt'altro che luminose. Sento una vocina che mi dice "Puoi fare quello che vuoi" e la sterminata vaghezza delle possibilità che mi si aprono a ventaglio davanti non è di alcun conforto, anzi. Metti che inizio a fare una cosa che in realtà dopo scopro essere negativa o comunque inferiore ad un'altra eccetera e la vita è così breve che ormai non puoi tornare indietro ma continuare a frugare tra ciò che hai fatto tentando disperatamente di razionalizzare e trovare una giustificazione? Ecco.

Cioè, Giulia, devi capire che hai delle responsabilità: tu puoi fare ciò che vuoi.
Ma dici davvero?
Certo che dico davvero, se solo ti sforzassi un attimo, hai mille potenzialità.
Dai, non è verooo...
Ma perchè il tuo ego e la tua autostima sono inversamente proporzionali?
Non mi sembra questa la sede adeguata per una siffata analisi...
Sì, ma potresti comunque cominciarci a credere, almeno un po', dai.
Ok.
Forza.
Cioè quindi tu dici tipo che potrei fare, che ne so...io non so cosa mi va di fare.
Basta che ci rifletti un attimo.
Sì, allora, em, vediamo, l'ereditiera non mi dispiacerebbe.
Eh, no, non fuziona così cioè non è che puoi
Ah, allora, che ne so...DIO.
No, vedi, non ci siamo capiti, la situazione è un po differente, devi rimanere con i piedi per terra.
Giusto, giusto. I piedi per terra. Em, allora, che ne so vorrei avere tipo 50 palazzi da affittare e vivere di rendita.
Ecco, vedi questo è già più fattibile. Anche se non mi sembra proprio una di quelle ambizioni...
Ambizione, ambizione. L'ambizione devi anche potertela permettere.
Sì, mi sembra sensato. Allora dovresti cominciare a comprare una casa ed affittarla.
No, io ho detto 50.
Sì, ma dovrai pur cominciare da qualche parte, no?
Scusa, ma si era detto "puoi fare tutto", o sbaglio?
Sì, ma devi approntare una strategia per raggiungere ciò che voi, no?
Approntare una strategia? Ma...allora mi state prendendo per il culo. Cioè, me lo potevi dire che funzionava così la storia.
No, devi solo trovare degli obiettivi raggiungibili, capito, e poi piano piano
Ma piano piano cosa, la vita è ora. Non posso stare a pensare "ora faccio questo" così tra trent'anni avrò questi vantaggi eccetera. Cioè, che mi frega di essere ricca tra vent'anni.
Eh, ho capito, ma la vita funziona così.
Beh, funziona davvero di merda.

E così torno a sbragarmi sul divano per vedermi svariati telefilm, invece di scrivere, che ne so, il romanzo del secolo. Il fatto è che non è così semplice, no no, quella vocina effettivamente ha ragione, e se devo scegliere tra il non fare un cazzo oggi e l'approntare una strategia per domani, ovviamente la mia scelta non può che ricadere sul primo orizzonte esistenziale.

Per non parlare di quell'altra, di vocina. Lei è veramente terribile. Io la chiamo Il Giudice.
Il Giudice ha la brutta abitudine di trovare errori in tutto quello che faccio, quando a me piace trovare errori in tutto ciò che fanno gli altri, attività diametralmente opposta, quindi è facile intuire che la presenza di tale vocina nei miei monologhi interiori non sia delle più gradevoli.

Giulia, smettila di cazzeggiare dovresti studiare.
Sì, lo faccio dopo.
Fancazzista.
Eddai, rovini tutto così.
Evidentemente te lo meriti.
Ok, vado a studiare finchè non mi sanguinano gli occhi.

Giulia, non puoi bere così tanto.
Ma non bevo tanto. Eh, si vede che non mi conosci da molto.
No, prima eri uno schifo di persona, ora bevi comunque troppo.
Ma no, dai, una birretta la sera non ha mai ucciso nessuno.
Vaglielo a dire ai tuoi Gangli della base e alle tue cortecce associative.
Ok, stasera Chinotto.

Giulia, non puoi scopare nel letto dei tuoi, ma ti pare?!
Ti prego, almeno ora, lasciami in pace no?
Ma no! Non si fa, cristo ma hai dodici anni?
Non ne potremmo proprio discutere dopo?
Rimandista.
Ok, vado a scopare sul divano.


Vi assicuro che nessuno di voi vorrebbe vivere nella mia testa neanche per un giorno.
Anche se devo ammettere che di tanto in tanto è divertente.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

ti sono vicino.
ho smesso di desiderare sapendo di non poter esaudire.

io ha detto...

AGGIORNAAAAAA!!!