lunedì 31 ottobre 2011

Le compagnie telefoniche.

Un jingle vagamente Brian Eno mi avverte, da un punto indefinito in mezzo al piumone attorcigliato, che è arrivato un SMS: 2 pagine. La scritta nera su sfondo giallo compare sullo schermo infondendomi un vago senso di colpevolezza. Non svuotare mai la cartella dei messaggi ricevuti, per il terrore di confondere quelli da tenere da quelli da buttare, per un assurdo feticismo cibernetico, può portare all'inconveniente di non poter mai leggere per intero gli SMS lunghi, e i cellulari lo sanno. Esistono i telegrafi, esistono le e-mail, perché mandare un SMS di più di 160 caratteri? Perché non telefonare? La comodità sa attorcigliare strani paradossi, matasse di lettere. Apro la prima pagina "sai bisogna saper perdonare gli errori per ottenere la comprensione che renderà gli altri più proni a perdonare i nostr". Cancella. Tù-tù. "Ancora non hai svuotato 'sta cazzo di cartella, il messaggio non lo puoi leggere così: MESSAGGIO INCOMPLETO MESSAGGIO INCOMPLETO". Cancella. La mia compagnia telefonica ha il buon gusto, probabilmente derivante da determinati complicatissimi interessi economici più che da un provvidenziale senso di umanità, di non inoltrarmi mai la seconda pagina, quando qualcuno si arrischia a superare il formato convenzionale. Per fortuna.

Sento tanto parlare di viaggi, progetti, mete, santuari: "ecco, questo è il mio Dio". Ho la sensazione che le persone che parlano così mentano. O siano molto fortunate, o infinitamente stupide.
L'unica meta in cui mi sia mai imbattuta è questo strano spazio grigio fatto di nebuloso niente. Un niente non sublimabile. Un niente che non è una battuta di un film francese o di una dichiarazione di poetica. Un niente che non pretende compagnia, non attira anime, non attiva movimenti e ribellioni. Sta lì fermo, nel retro della mia testa, come una lucertola in decomposizione, e ogni tanto muove la coda, pulsando da qualche parte sotto la mandibola, se fossi un Giano Bifronte.
Qui dove sono io, non ci si può muovere, non si può protestare, o decidere di andarsene. Si può solo stare fermi ad aspettare, fumando una sigaretta, cercando di non diventare cenere.

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